Regno del Sud

Regno del Sud è una locuzione utilizzata in ambito storico, giornalistico, saggistico e archivistico per indicare il periodo di continuità amministrativa legittima del Regno d'Italia durante la seconda guerra mondiale, compreso tra il settembre 1943 e il giugno 1944 con la liberazione di Roma.[1][2]

L'espressione si riferisce alla situazione creatasi nei territori controllati dal Regno d'Italia dopo l'annuncio dell'armistizio di Cassibile e la conseguente fuga da Roma di Vittorio Emanuele III e del governo italiano presieduto da Pietro Badoglio, e il suo trasferimento a Brindisi, territorio del regno non occupato dai tedeschi. In una condizione di sovranità limitata dai termini dell'armistizio con le forze alleate e con gran parte del territorio italiano occupata dall'esercito tedesco; questo governo controllava solo alcune zone dell'Italia meridionale e la Sardegna, mentre la Sicilia ricadde sotto di esso dal mese di febbraio del 1944. Con l'avanzare del fronte di guerra estese gradualmente la sua giurisdizione verso nord, con la cessione da parte dell'AMGOT, delle zone via via liberate dai tedeschi e occupate dagli Alleati.[1][3][4]

  1. ^ a b Vecchio, p. 62.
  2. ^ Regno d'Italia (1861-1946) poi Repubblica italiana (dal 1946), su Sistema Guida generale degli Archivi di Stato italiani. URL consultato il 1º aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2018).
  3. ^ Candeloro, p. 230.
  4. ^ Oliva, pp. 32-33.

© MMXXIII Rich X Search. We shall prevail. All rights reserved. Rich X Search